Sabato 8 ottobre 2022 V Convegno Nazionale a Bari
Nel 2013 si sono avute le prime le raccomandazioni per un appropriato e tempestivo supporto nutrizionale in oncologia, al fine di sensibilizzare gli Specialisti ed incidere positivamente sulla prognosi, per migliorare la qualità della vita, tempi di degenza, resistenza alle infezioni e ridurre costi sanitari.
Dal 2013 sono trascorsi solo pochi anni e la medicina predittiva (Genomica) si è imposta nelle Scienze dell'Alimentazione, fornendoci un nuovo ed innovativo approccio alla prevenzione e trattamento nutrizionale in oncologia; Infatti gli alimenti possono interagire con il DNA e favorire in positivo-negativo l'espressione dei geni (epigenetica) cambiando la prospettiva per la formulazione di un piano alimentare, che non dovrà considerare solo macro e micro-nutrienti, ma la presenza di molecole bioattive per la modulazione degli enzimi detossificanti e la stimolazione del sistema immunitario (Carratù e Sanzini, 2005).
Un chiaro esempio che dimostra l'interazione tra alimenti e DNA si riscontra in natura negli insetti organizzati in società (api, formiche, termiti, ecc.) detto polifenismo, infatti ad esempio la pappa reale è responsabile del silenziamento di geni legati alla fase giovanile, permettendo quindi lo sviluppo delle larve in regine (Kucharski et al., 2008; Shi et al., 2011).
Negli ultimi anni grazie alla collaborazione con l'Unità di Ricerca in Tecnologia Medica presso il Parco Scientifico e Tecnologico dell'Università di Bari in Valenzano (Ba), abbiamo studiato biomarkers ambientali come modulatori epigenetici e con l'aiuto dell'intelligenza artificiale individuato fenotipi a maggior rischio di malattie croniche, infine con il progetto ortho-pharmacia selezioniamo alimenti in grado di modulare l'espressione dei geni pro-infiammatori.